ANNO 14 n° 119
Proust in cucina, Viva il Capodanno
>>>>> di Massimiliano Capo <<<<
29/12/2014 - 02:01

di Massimiliano Capo

VITERBO - A me il Capodanno non mi ha mai fatto impazzire.

Cioè, Natale sì e Capodanno molto meno.

Forse ha a che fare con la timidezza, con la difficoltà adolescenziale a sentirsi all’altezza degli altri ma insomma io a Capodanno mi sono sempre sentito un po’ fuoriposto.

Tipo che tutti sanno dove andare e poi hanno la fica e ogni cosa è programmata per passare la serata più bella di tutto l’anno e io invece non sapevo mai cosa fare.

Cioè, avrei voluto saperlo ma niente.

Niente ragazzina dai capelli rossi. Niente locale. Niente programmi.

E anche se le cose col tempo sono cambiate alla fine mi è rimasto il retrogusto amaro di una festa che non mi ha mai fatto sentire protagonista.

Quindi, anche se questa è l’ultima cartella del 2014, io del Capodanno non parlerò: piccola vendetta dopo anni di inutili sofferenze.

Però non posso nemmeno far finta di nulla: i social sono pieni di piccoli video che sintetizzano in un minuto un anno di vita di milioni di utenti e per strada, quando ci si incontra, ci si chiede tutti cosa faremo la sera del 31.

Ecco, nei giorni scorsi mi è arrivato il calendario di Frate Indovino, a ricordarmi che l’anno sta finendo e che, tempo qualche giorno, un nuovo anno inizierà.

Io adoro il calendario di Frate Indovino. Lo seguo su Facebook, lo leggo avidamente e a meta gennaio sono già arrivato a leggere il dicembre successivo.

Lo adoro per la grafica immutabile nel tempo. Per i consigli pratici. Per il tono sempre sereno e sorridente della riflessione sul mondo che propone.

Mi piacerebbe conoscere chi lo scrive. Chi lo impagina. Chi lo compone in tipografia.

Fosse anche un algoritmo a distribuire tutto randomicamente per le 12 pagine, io vorrei conoscere chi lo ha inventato. Chi lo aggiorna. Chi ha il piacere di inventare tutte le storie che ci sono dentro.

E quel frate rubizzo e con la barba candida che sorridendo ci guida.

Niente a che vedere col dio cattivo e noioso appreso andando a dottrina della canzone di Luca Carboni.

Questo è un dio caldo e fraterno, che ha una parola buona per tutto e che a me ricorda la cucina di mia nonna e le altre stanze tutte uguali della case delle vicine.

Ricorda l’odore dei pranzi, del ragù, delle salsicce sul fuoco e delle braciole grasse che andavano a insaporire il panonto (così lo chiamavano).

Insomma, sa di casa. E visto che oggi, domenica (scrivo di domenica), si festeggia la Santa Famiglia, mi pare che il cerchio si chiuda magicamente come piace a me.

E, come dice la Selbmann, ognuno ha la sua e io le festeggio tutte. Ma tutte proprio.

Poi c’è un’altra cosa che, anche se non amo il Capodanno, mi piace di questo periodo: sono le liste delle cose più belle, fiche e di merda dell’anno appena trascorso. Le trovate ovunque e io le vado cercando in maniera compulsiva e riguardo ogni argomento possibile: dai libri ai dischi, dai bulloni ai trapani da banco.

Ogni testata, blog, sito, profilo, produce elenchi più o meno motivati, meglio o peggio argomentati e io sono pazzo delle liste.

L’ho già scritto e non mi ripeto. E dicembre è un orgasmo continuo per noi feticisti degli elenchi di qualunque cosa.

E allora ho provato a buttare giù anche il mio di best of diviso per categorie.

Libro più bello dell’anno: Dimentica il mio nome di Zerocalcare

Disco più bello dell’anno: Ora dal Vivo di Gigi D’Alessio

Film più bello dell’anno: Don Camillo e Peppone (tutti)

Serie Tv più bella dell’anno: Don Matteo

Gioco più bello dell’anno: Osmo

Accessorio più bello dell’anno: il Poncho di Ermanno Gallamini

Scarpa più bella dell’anno: Red Wing Shoes

Piatto più buono dell’anno: Tempura Soba

Modella più bella dell’anno: GiorgiaPunk

Amore di sempre: la ragazzina dai capelli rossi

Ricetta dell’anno: il minestrone (passato) di Mamma Silvana.

Eccolo. 

Ingredienti:

Cipolle 2

Carote 2

Zucchine 2

Prezzemolo tritato 1 ciuffo

Patate 2

Basilico 4-5 foglie

Aglio 1 spicchio

Sedano 2 gambi

Pomodori 300 g

Parmigiano reggiano 2 croste

Pancetta tesa affumicata

40 gr Fagioli borlotti

200 gr

Zucca 200 gr

Porri 150 g

Cavolfiore 150 g

Piselli 200 g

Sale q.b.

Pepe macinato a piacere

Acqua q.b.

Olio q.b.

 

Iniziate lavando e sbucciando tutte le verdure.

Quindi sbucciate patate e zucca e riducetele a cubetti, fate lo stesso con le zucchine, tagliate a listarelle i porri e a cimette il cavolfiore.

Tritate finemente le carote, il sedano, la cipolla e l’aglio e metteteli a soffriggere in un tegame capiente con dell'olio extravergine d'oliva. Quando le verdure saranno appassite aggiungete la pancetta tesa e fatela rosolare e poi aggiungete tutte le verdure precedentemente preparate e tagliate a cubetti, i piselli e i fagioli borlotti e fateli rosolare per insaporirli.

Coprite quindi il tutto con acqua fredda e portate a bollore.

A questo punto aggiungete le croste di parmigiano e aggiustate di sale.

Coprite il minestrone e lasciatelo sobbollire fino a quando le verdure saranno cotte (ci vorranno circa 50 minuti).

In ultimo aggiungete il prezzemolo e il basilico tritati con un coltello e completate con un giro di olio extravergine di oliva a crudo, aggiungendo del pepe macinato.

Io completo l’opera passando tutto e accompagnando il passato ottenuto con del pane bruscato.

Buon Anno!





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